venerdì 6 agosto 2010

Titanic Italia, quando affondare è meglio che galleggiare - Se volete delinquere questo è il momento giusto: affrettatevi!


Come nella migliore tradizione della prima repubblica siamo alla crisi di governo estiva, rito di eletta consuetudine democristiana che coincideva di solito con una delle forme peculiari del sistema politico italiano, il GOVERNO BALNEARE, formazione esecutiva raccogliticcia che aveva il compito di traghettare il paese per qualche mese prima del successivo appuntamento elettorale.
E' estremamente divertente prendere nota di come la seconda repubblica, una eterna transizione ad impalcatura fortemente antipolitica, prenda le stesse sembianze della prima. Il peggio dell'armamentario comportale del deputato medio è oggi lo stesso di venti anni fa.
Venuta alla luce sotto gli astri di una società civile che doveva trasfondere moralità e serietà ad una classe politica degenarata, corrotta e puzzona, la seconda repubblica finisce come la prima. Un'ondata di inchieste che inchiodano ladroni e puttanelle politiche assortite, trasformismo ai massimi livelli, congiure notturne di palazzo, grandi centri affamati e piagnoni in cerca di grandi tavole consolatorie e spartitorie, e gli inevitabili scoppi di violenza nelle sante aule democratiche del parlamento. La Santanchè si prende della puttana e due deputati si azzuffano come bulletti affetti da sospetta micropenia.
Sarebbe confortante dire che gli italiani non si meritano uno spettacolo simile ma di fatto questo spettacolo è lo stesso che si può osservare ad ogni incrocio stradale della repubblica in caso di scazzo tra automobilisti, o nelle scuole, o negli stadi, o nelle sagrestie vaticane, o nella finanza, o nell'imprenditoria... perfino le onlus benefiche non sono aliene da certe degenerazioni, stando a quanto mi riporta una amica che conosce la cooperazione internazionale made in Italy, specie nel vicino oriente israelo-palestinese.
Una sola serena analisi finale è dunque possibile: questa classe politica non se ne andrà mai a casa, a meno che 60 milioni di italiani non vengano complessivamente spostati in un altro paese europeo (che ne so, mettiamo la Germania che sembrano sempre più civili). A oggi c'è una perfetta identità tra chi governa e chi è governato, come mai in passato probabilmente. Per questo il consiglio non è quello di incazzarsi come delle belve, ma di cogliere la scintillante possibilità offerta da questo scorcio di storia contemporanea per coltivare ciascuno il proprio orticello di illegalità, arricchimento truffaldino e sopruso. Se volete abbandonare la morale e delinquere sotto lo sguardo materno e compiacente del governo, affrettatevi e fatelo oggi: domani potrebbe essere troppo tardi.
Mahalo.

2 commenti:

  1. mala tempora currunt...anche se credo e spero che questa classe politica scellerata stia iniziando ad assistere al proprio declino. Non tanto perché, come dovrebbe accadere secondo dinamiche politiche sane, gli elettori si sono stancati delle loro malefatte e li vogliono pensionare, bensì perché è una classe politica così avida che sta iniziando a fagocitare sé stessa: iniziano a rapinarsi l'un l'altro e a diffamarsi, a incastrare i propri concorrenti (anche all'interno del medesimo partito) e ad essere da loro incastrati. Del resto è così facile tendere trappole a chi non solo infrange la legge, ma non ha nemmeno l'astuzia per farlo nascondendo bene i cocci sotto al tappeto.
    Tutta carne per il fuoco dei tribunali, che semplicemente esercitando la propria funzione, in questa Italia riescono dietro a ogni reato bagatellare a scoprire un immenso bubbone. Non perché vogliano crearlo loro, come qualcuno maliziosamente dice, ma perché questa Italia di bubboni ne è piena. Finirà tutto come nel '93 con una carcerazione di massa? Da un lato spero di no perché sarebbe l'ennesima cocente sconfitta della civiltà italica, dall'altro sono conscio che oggi essa sia l'unica via che assicuri un ricambio in tempi relativamente rapidi.

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  2. Purtroppo la via giudiziaria sembra sempre essere l'unica possibile, in assenza di giovani dotati di coraggio che tentino un "ribaltone" generazionale.

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