giovedì 12 agosto 2010

Il vescovo conte che governa Reggio a forza di crociate perdenti


Pochi lo hanno notato ma la questione porta a porta ricorda da vicino un'altra vicenda che ha fatto ammattire gli strateghi di piazza Prampolini: quella delle campine nomadi. Chi scrive era presente alla convention della Margherita reggiana in cui Delrio si produsse in una strepitosa omelia sulla necessità di riempire la città di "campine" per superare l'orrore quasi nazista dei campi nomadi. Il tutto, tra l'altro, sotto lo sguardo paterno di Pier Castagnetti detto il biondino, quello che si augura che i giornali chiudano (*) : un grande democratico - liberale - solidarista attento alle necessità dei più deboli e dei lavoratori. Si trattò di una giornata storica perchè si rese palese una grande verità: Delrio, con i suoi toni messianici da liberatore del popolo sinti dalla cattività della Roncina, dimostrò di interpretare il ruolo di sindaco un po' come quello di vescovo, non riuscendo a trovare uno stile di approccio "laico" ai problemi della città.
Solo così si spiega una politica a colpi di battaglie ideologiche che puntualmente gli costano dei colossali dietrofront: dal caso nomadi a quello del porta a porta passando per il tutte balle sulla microcriminalità e le non meno imbarazzanti certezze a metà sulla questione dell'acqua pubblica in relazione ad Iren. Il sindaco dimostra di avere una mente troppo abituata alle verità senza mezzi termini della fede e della scienza medica ed incapace di adattarsi ai toni sfumati delle multiformi verità stagionali della politica.
Tutti sanno come sono finite le crociate di Delrio. Di microarea ce n'è una sola (tra canile comunale a gattile enpa, dietro al terrapieno dell'alta velocità: ricordiamolo ai distratti) e per il resto i campi nomadi in cui i bambini si ammalano più che altrove sono ancora aperti. Non si sa perchè ma i cattivi e cinici elettori ritengono che il problema sarebbe risolvibile se i santi genitori dei bimbi che si ammalano ripetutamente sotto ai loro occhi si spostassero dalle roulotte alle case di mattoni e cemento. Che carica di cinismo questi perfidi elettori un po' fascisti, eh? La vicenda del porta a porta invece è finita in modo ancor più pacchiano: dopo aver fatto dire a tutti che l'estensione della domiciliare all'intera città era una inevitabile necessità, dopo aver tentato di far passare Nadia Borghi per pazza come si usava oltrecortina anni orsono, Delrio è andato a presentare un progetto uguale a quello che sosteneva Nadia Borghi. Glielo hanno fatto notare e lui ha risposto urlando ai giornalisti. Poi glielo hanno fatto notare tutti gli alleati. Urlerà anche con loro?


(*) i giornali L'INFORMAZIONE e GIORNALE DI REGGIO, come da lui dichiarato in una intervista dopo la rielezione di Delrio a sindaco

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