domenica 29 agosto 2010

Modesta proposta: la Masini assegni a Gheddafi l'assessorato all'ambiente honoris causa

E' arrivato Gheddafi a Roma con le sue duecento amazzoni - bodyguard, e noi freak ci sentiamo meno soli. Credevamo che il punto più alto di questa settimana fosse rappresentato dal passaggio a Festareggio di Flower Terry, la cantante che sostiene di essere stata rapita dagli alieni. Oppure dal dibattito di ieri sera tra Masini e Serrachiani di fronte ad un pubblico di settantenni plaudenti. Momenti surreali, di dimensione prettamente extrapolitica. Soniona è riuscita a sembrare un filino populista anche ai suoi, nel tentativo di sembrare una Rudolph Giuliani in gonnella. Le sue esternazioni in tema di immigrazione e sicurezza hanno scaldato solo alcune manciate di pensionate semiappisolate in platea, mentre intorno cresceva un certo disappunto.
Ma che volete: il futuro della sinistra è già iniziato. La nuova sinistra è quella che si vergogna di sé stessa. Per questo, in rapporto alle esternazioni in salsa pragmatista e anti - ideologica della Masini, l'idea di una leadrship del nuovo ulivo affidata a Gheddafi potrebbe anche sembrare decisamente appropriata e coerente.
Dopo aver incontrato personalmente il ras Tripolitano l'anno scorso, proponiamoalla Masini, come ulteriore passo di avvicinamento del Pd al leader libico, di assegnargli la poltrona vacante di assessore provinciale all'ambiente con delega al nuovo inceneritore. I soldi saprebbe dove trovarli, e lo stesso dicasi per la necessaria forza lavoro a basso prezzo: gli basterebbe dare un'occhiata alle carceri libiche piene di suoi oppositori politici.

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