giovedì 19 agosto 2010

Kill your Idols bis - Il Sirenetto di Zocca e la Baiadera Blasfemo-Chic non hanno altro scopo se non renderti loro servo pagante


Kill your idols, dicevamo. Non un sermone bigotto ma un invito all'uso della ragione critica.
(A love supreme, dice una voce nel semi-causal jazz di John Coltrane che in questo momento riempie la stanza, con Elvin Jones che disegna spazi ritmici di raro esotismo. Un altro tempo e un altro spazio, nel nostro tempo e nel nostro spazio).
Ma non divaghiamo. Quando si spendono parole chiare su fenomeni come la Ciccone, vista la schiera dei fans adoranti in agguato e pronti a segnalarti per un Tso d'urgenza in caso di critiche all'idolo dorato, occorre usare parole chiare, e argomentare.
E' interessante notare come Veronique Ciccone esca indenne al passare del tempo nonostante i critici e i fans si rendano progressivamente conto della nullità musicale della Giovanna d'Arco di Bay City. L'interessante fenomeno purtroppo non si limita ai lidi scoperti da Cristoforo Colombo ma ha degli identici riscontri pure in terra italica. La scatenata cheerleader che negli anni 70 spompinava a manetta nella Rochester Adams High School ha infatti un perfetto similare nel sirenetto di Zocca, Raschio Rozzi, il finto rocker più famoso d'Italia.
Ahi serva Italia, di dolore ostello, | nave sanza nocchiere in gran tempesta, | non donna di province, ma bordello!, scrisse con perfetta cognizione di causa sul music - biz nazionale il poeta novello Dante Alighieri qualche secolo fa: un preveggente come la sua guida a cinque stelle nell'oltretomba, Virgilio, che secondo alcuni avrebbe anticipato la notizia della nascita di Gesù di alcuni decenni... ma lasciamo stare gli scoop dell'anno zero e torniamo ad occuparci del grado zero della sensibilità e dell'intelligenza.
Il dott. Rozzi è esattamente la trasposizione italiana del cicconismo. Ad un iniziale fenomeni musicale il muzic biz ha appiccicato una maschera (votiva, elusiva) volta ad ingrossare la palla di neve fino ad una valanga hard selling. Dove sta il punto di contatto dei due fenomeni? Nella FINTA TRASGRESSIONE. Vita spericolata è la Like a Virgin italiana.
In entrambi i personaggi la trasgressione sessuale diventa strumento di vendita del disco e mezzo di autoappagamento del fan-acquirente-pollo da spennare. Il disco cioè, per essere più venduto, diventa tassello inevitabile, radice-fonte-certificatore di uno stile di vita più compiuto che definisce l'identità dell'acquirente. A un livello ancor più sotterraneo si sdogana l'idea che sia l'acquisto del bene a descrivere la persona, rendendo i sonnambuli giovini spennandi schiavi di un giochetto chiamato consumismo di massa. Insomma mettendo in moto a distanza il pene e la vagina degli infiammati adolescenti globalizzati, attraverso Rozzi e Ciccone si spaccia una visione del mondo facile e a portata di supermercato... una vera merda fumante che negli anni '60 - '80 porta schiere di giovani, oltre a subire l'influenza diretta del potere politico, ad essere servi pure dei nuovi grandi potentati economici globalizzati... Infatti la soluzione finale di questo movimento è null'altro che l'arricchimento del cantante e del suo padroncino multinazionale della discografia: cioè il consolidamento di un rapporto di potere in cui il cantante e il discografico comandano e si arricchiscono, e in cui il fan elargitore la prende sistematicamente in culo con gioia.
C'est la vie, la distruzione, come diceva Pasolini parlando provocatoriamente di nuovo fascismo, della nostra tanto cara e amata vecchia società: piena di disuguaglianze ma anche piena di identità stratificate nei secoli che sorreggevano la possibilità di uno spirito critico elementare, spesso basato su null'altro che la tradizione. Oggi chi parla di questi antichi scenari viaggia tra le macerie di un mondo perduto come Pasolini stesso tra le vestigia di Roma antica in Mamma Roma: nessuno spirito critico, nessun no al padrone che di volta in volta bussa alla porta per incularti. Sono altri tempi e chi se ne rende conto, spesso, ha la sensazione di camminare al ritmo di un altro tempo nel tempo.

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