giovedì 12 agosto 2010

RETROSCENA GNAM GNAM - Ascesa e caduta del white power - Sonia e Graziano: la coppia (di estranei ) che non ti aspetti


Dopo un anno di Delrio bis una domanda si fa avanti tra politici ed addetti ai lavori e opinionisti perditempo, tra cui ovviamente il sottoscritto: il castagnettismo è al tramonto?
Dopo la saga del "Rise and Fall" del potere spaggiariano, dopo sei anni di ex balena bianca al governo della città si iniziano ad avvertire tutti quei pericolosi scricchiolii che indicano il malfunzionamento di una macchina di potere.
Ragionandoci su, seembra che il sindaco non si sia accorto della differenza tra il governare con il 60% e con il 51%. Sono due condizioni ontologicamente diverse, che impongono strade diverse. Invece non c'è stato un adattamento da parte del manipolo al potere, con i soliti quattro gatti ex scudocrociati a decidere per tutti nelle segrete stanze. Lo stesso stile di ieri prosegue oggi. Fin dalla assurda gestione del dopo voto dell'anno scorso. Delrio un mese al mare a decidere al telefono la giunta con Giulio Fantuzzi. Il gruppo consigliare messo al corrente delle scelte solo mezz'ora prima del primo consiglio comunale... ve lo ricordate? Quello del giuramento e delle lacrime di Sara Iori, consigliera illegittima "licenziata" da Sala del Tricolore e poi ripescata nel gabinetto del sindaco. Delrio aveva la faccia di cemento (cit Elio e le storie tese), non solo perchè la colossale sceneggiata era avvenuta sotto agli occhi della famiglia riunita sui palchi. Lo era anche perchè lo stesso Delrio aveva rischiato di durare come sindaco lo spazio di pochi secondi. L'episodio forse non è mai stato reso pubblico, o forse sì ma non è questo il punto... ormai è passato un anno. E' importante ripescarlo oggi perchè ci sono i semi di una consigliatura sfigata, parecchio sfigata e che potrebbe finire anzitempo. Bene, dicevamo... Delrio presenta ai consiglieri la Giunta. Sconcerto tra molti dei presenti per qualche nome parecchio imprevisto. Uno dei consiglieri di maggioranza, molto più coraggioso degli altri, prende la parola ed esprime forte perplessità sul suo voto "di fiducia" a questa compagine governativa. Delrio non fa una piega e replica a muso duro: se non votate questa giunta, rimetto il mandato agli elettori. Stupore.
Non sappiamo come si sia concluso il confronto. Sappiamo che alla fine il gruppo votò come doveva votare... Ma da allora ad oggi non c'è stato un gran coordinamento tra i consiglieri di maggioranza e la Giunta, e molti dei voti all'unanimità del centrosinistra si devono all'abilità politica di Luca Vecchi, sempre più l'uomo delle "gatte da pelare" in Sala Tricolore.
La vicenda porta a porta è emblematica del clima di scollamento tra Giunta e maggioranza consigliare: il sindaco ha fatto di testa sua e ha presentato il progetto di porta a porta senza dire nulla agli alleati. Ne è nato un ovvio casino, che si poteva evitare se Delrio avesse dato ascolto a una delle sue collaboratrici, che lo aveva messo in guardia dai rischi dell'operazione. Invece anche stavolta hanno prevalso i cantori acritici, e i risultati si sono visti: Nadia Borghi resuscitata dopo il voto "tagliagambe" dell'anno scorso, maggioranza spaccata, sputtanamento a giornali unificati.
C'è chi dice che Delrio sia stato consigliato al gran passo verso la raccolta stradale da Alessio Mammi (sindaco di Scandiano) e dal duo Paglia - Simonazzi, di Enìa/Iren. Voci. Quel che importa è che la mossa ha dimostrato alcune cose. La prima: senza un assessore tecnico destinato ad occuparsi di ambiente, Iren ha un peso crescente nelle scelte dell'amministrazione. E questo non va bene: Iren dipende dai comuni, non il contrario. Questi ultimi dovrebbero essere i garanti del fatto che le politiche dell'azienda mirano al bene comune. Secondo punto: fine dell'alleanza sulla strategia rifiuti con i sindaci di San Martino in Rio e Correggio. Mammi con la sua raccolta "stradale" è la nuova stella polare. Terzo e non meno importante: Delrio sulla strategia rifiuti si riavvicina a Sonia Masini, che non ha mai detto di no ad un nuovo inceneritore. Quello di Sonia è un abbraccio mortale, visto il crollo di consensi che la presidente si trova a fronteggiare, e molti nel Pd ne sono perfettamente consapevoli.
Questa considerazione porta ad un'altra: con le loro scelte "in proprio", con scarso confronto interno, Delrio e Masini sono sempre più simili: sempre più, per certi versi, due corpi estranei in un partito (il Pd) poco presente e poco governato. Roberto Ferrari dovrebbe battere un colpo, invece per ora resta confinato in un "al di là" politico in cui gli unici a contattarlo sembrano essere i cacciatori di fantasmi. Settembre ci dirà molto di più su questo tema. In ogni caso non saremmo sorpresi se i nomi di Delrio e Masini rientrassero nel can can delle candidature in Parlamento per le eventuali elezioni anticipate.

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